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Dopo il successo delle precedenti edizioni, il 23 e 24 settembre prossimi, dalle ore 10 alle ore 19 torna, per l’edizione autunnale, la mostra mercato nazionale di piante insolite e rare “Verde In Scena”, nella prestigiosa location del complesso monumentale del Castello di Santa Severa, spazio della Regione Lazio gestito dalla società regionale LAZIOcrea in collaborazione con il Comune di Santa Marinella, a pochi km da Roma.

Anche stavolta, numerose le novità per quanto riguarda gli espositori: alcuni infatti debutteranno per la prima volta nel Lazio, e per questo hanno scelto Verde
in Scena e il castello di Santa Severa. Dunque avremo oltre 40 espositori provenienti da tutte le regioni d’Italia e dal Costarica, con piante insolite e rare dei cinque continenti che soddisferanno i collezionisti ed i neofiti delle varie tipologie botaniche: piante tropicali, mediterranee, cactacee e succulente, palme, agrumi, arbusti e rampicanti, erbacee perenni da foglia e da fiore, aromatiche, orchidee, piante carnivore, terrari, kokedama e, in generale, piante da esterno e da appartamento. A questi si aggiungeranno prodotti artigianali, miele, prodotti per il benessere e il tempo libero, substrati per la coltivazione, editoria di settore e molto altro, dislocati nelle zone chiamate Spianata, Piazza delle Barozze, Piazzale della Guardia, edificio della Manica Lunga (in caso di pioggia, all’interno della piazza delle Barozze).

Nel piazzale del Fontanile prospiciente l’ingresso al Castello, inoltre, saranno presenti stand di street food del territorio oltre a varie tipologie di vino e birra artigianale.

Il Castello di Santa Severa

Il Castello di Santa Severa, si trova pochi chilometri a nord di Roma, al km 52 della strada statale Aurelia, sul mare, nella frazione di Santa Severa, comune di Santa Marinella, ed è uno dei luoghi più suggestivi del Lazio, un patrimonio di enorme valore storico e culturale. Deve il suo nome a Severa, la giovane martire cristiana uccisa qui il 5 giugno del 298 d. C. insieme ai suoi fratelli, Calendino e Marco, durante l’impero di Diocleziano. A lei era dedicata la Chiesa paleocristiana in parte visibile nella piazza della Rocca. Le origini di quest’area risalgono all’età del Bronzo. Nel VII secolo a. C. fu costruito Pyrgi, uno dei più importanti scali marittimi dell’Etruria e porto principale di Caere, poi Cerveteri. Nella prima metà del III secolo l’abitato etrusco divenne sede di una colonia romana, Castrum, di cui sono presenti i resti nelle mura di fortificazione. In età imperiale, da accampamento militare si trasforma in residenza di ricche famiglie romane e poi, sui resti delle costruzioni, si colloca un vasto cimitero. La struttura del Castello come la conosciamo oggi, però, si ha solo nel XIV secolo, quando la pianta rettangolare con torri angolari era circondata da un fossato, e un ponte di legno collegava il complesso alla imponente fortificazione cilindrica, il Maschio, anticamente chiamata la Torre del Castello Saracena. La prima documentazione sul Castello risale al 1068 quando fu donato dal conte Gerardo di Galeria all’Abbazia di Farfa e poi, nel 1130, sotto papa Anacleto II, ai confratelli di San Paolo e, nel 1482, all’Ordine del Santo Spirito che ne fu proprietario per cinquecento anni, fino al 1980. Tra il XV e il XVI secolo prende vita il Borgo, sotto l’egida di Santo Spirito, di cui è ben visibile lo stemma, una croce patriarcale. Dopo un lungo periodo di decadenza, il Castello fu utilizzato dai tedeschi come base strategica durante il secondo conflitto mondiale. In tempi recenti divenne proprietà dell’Azienda sanitaria locale e attualmente della Regione Lazio, che dal 2014 ne ha voluto la riapertura estiva, per far conoscere questo straordinario monumento, ricco di storia e leggende.